CASTELLAMONTE – Buongiorno Ceramica si sviluppa per fare conoscere al pubblico il mondo che ruota attorno alla produzione della ceramica artistica, artigianale e di design in Italia. Sono tante le storie da raccontare dalle 46 città italiane della ceramica, a Castellamonte, Sandra Baruzzi e Guglielmo Marthyn presentano ceramiche contemporánee per Dante Alighieri.
Ceramiche per Dante
Il 2021 è l’anno delle celebrazioni per i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri (1265- 1321). Gli artisti porgono in anteprima alcune opere facenti parte di una raccolta più ampia che presenteranno alla Galleria Gulli di Savona nei mesi a venire.
Baruzzi e Marthyn, con le loro opere entrano in un dialogo aperto e condiviso conducendo in nuovi meandri interpretativi della Divina Commedia. Il testo offre infinite possibilità interpretative, permettendo di riflettere, di confrontare tematiche universali e attualizzarle con l’espressione ceramica in una comunicazione artistica ampia.
La parola poetica di Dante viene visualizzata con volumi e colori, i due artisti prendono in esame delle terzine e le sviluppano con creatività dando una lettura personale che si traduce in opere d’arte.Sandra Baruzzi
SANDRA BARUZZI

Tu proverai sì come sa di sale lo pane altrui…
“Tu proverai sì come sa di sale lo pane altrui, e come è duro calle lo scendere e ‘l salir per l’altrui scale.“
Opera ispirata al canto XVII del Paradiso dantesco, il terzo del trittico dedicato al trisavolo Cacciaguida.
Inizia la spiegazione della profezia sull’esilio del poeta, che dovrà lasciare Firenze per colpa della Curia papale romana. Dante dovrà abbandonare ogni cosa più amata e ciò costituisce la prima pena dell’esilio, quindi proverà com’è doloroso accettare il pane altrui, com’è gravoso mettersi al servizio di vari signori.
In questa terzina di grande intensità viene descritta l’angoscia di ogni esule, di chi è costretto a lasciare la propria patria e le cose più care, per andare a cercar fortuna in luoghi sconosciuti, trovando la compagnia di gente straniera, diffidente e ostile.
Guglielmo Marthyn

Nel mezzo del cammin di nostra vita…
“Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita”
Opera ispirata al canto I dell’Infero dantesco.
La perdita della «diritta via», con il conseguente smarrimento nella selva del peccato, e l’inizio del viaggio redentore in compagnia di una guida, Virgilio, emblema della ragione.