ROMANO CANAVESE – Domenica 1° agosto, presso la spettacolare chiesa dei Santi Pietro e Solutore di Romano Canavese (To), si è conclusa la settimana dei corsi internazionali di musica antica proposta, come ogni anno, dall’Accademia del Ricercare nell’ambito della rassegna musicale Antiqua. Una settantina i giovani musicisti venuti da tutto il mondo.
Al termine del concerto, che ha visto docenti e studenti suonare fianco a fianco per dar vita ad un emozionate e vario programma di sala, sono state assegnate le borse di studio ex aequo ricavate dalle offerte raccolte durante la stagione al termine di ogni concerto.
Hanno vinto la possibilità di esibirsi in concerto in apertura dei corsi della stagione 2022 di Antiqua: Vincenta Pruger (flauto), Alessio Rolla (violino), Carlo Gomiero (flauto), Aija Dimza (flauto traversiere) Rudis Cebulis (canto), Gioele Cantalovo (clavicembalo), Enrico Benà (violone) e Lorenzo Fantinuoli (violoncello).
Le borse di studio sono state assegnate a: Viola Poggi (violoncello), Guido Buffa (flauto dolce), Samuele Lovato (liuto), Emanuele Taddia (flauto dolce) e Alessia Torello Viera (clavicembalo).
Il talento di David Cavallaro è stato invece premiato con un flauto traversiere realizzato dal Maestro Gabriele Ricchiardi.
I concerti di Antiqua riprenderanno il 2 settembre.
A seguire i programmi delle serate. Sempre con ingresso gratuito (A causa della pandemia di Covid-19 e le conseguenti misure di distanziamento da adottare, i posti disponibili saranno limitati, per cui l’ingresso ai concerti sarà possibile solo su prenotazione telefonando al numero 366/1791447 (dalle 11 alle 14 oppure dalle 17 alle 19) o scrivendo all’indirizzo segreteria@accademiadelricercare.com)
02 Settembre S. Raffaele Cimena
Chiesa di S. Raffaele Arcangelo
Via Maestra
Ore 21
I solisti dell’Accademia
Francesco Mancini
Cantate e Concerti
Concerto n. 5 in Sol minore
allegro, largo, fuga, largo, allegro
Quanto mai saria più bello
Cantata per soprano con due violini e b.c.
concerto n. 6 in D minor
amoroso, allegro, largo, allegro
La dov’è il bel Sebesto (10,00)
Cantata per soprano, cello e b.c.
Concerto n. 8 in C minor
vivace, largo, fuga, largo, allegro
Quanto dolce è quell’ardore
Cantata per soprano flauto e b.c.
Lucia Cortese – soprano
Luisa Busca – flauto
Silvia Colli, Francesco Bergamini, violini
Antonio Fantinuoli, violoncello
Federico Bagnasco, violone
Giangiacomo Pinardi, arciliuto
Claudia Ferrero, clavicembalo
Scheda concerto
Tra i protagonisti più intriganti del panorama musicale napoletano della prima metà del XVIII secolo spicca Francesco Mancini, autore riscoperto solo in tempi relativamente recenti, per ironia della sorte soprattutto per le sue sonate per flauto dolce e archi, che, per quanto bellissime, rappresentano una parte tutto sommato marginale della sua cospicua produzione, che conta tra le altre cose una trentina di opere serie, dodici oratori e circa 200 cantate di pregevole fattura.
Nato in una nobile famiglia originaria di Roma, il giovane Francesco ebbe la fortuna di crescere nel fecondo ambiente musicale del Conservatorio della Pietà dei Turchini, dove ebbe tra i suoi maestri Francesco Provenzale, compositore che si distinse soprattutto in ambito sacro. Terminati gli studi, Mancini ricoprì per sei anni il ruolo di organista nel conservatorio, iniziando a mettersi in evidenza con un paio di drammi per musica e di oratori che, nel 1700, gli schiusero le porte della Real Cappella. Se da un lato le sue opere serie e i suoi oratori vennero accolti con grande favore (non solo a Napoli), nella Real Cappella Mancini fu costretto a far fronte a una concorrenza molto agguerrita, che gli impedì di fare la rapida carriera che si era prefissato. Così, dopo aver concorso senza successo nel 1703 al prestigioso posto di maestro di cappella, nel luglio del 1707 Mancini, che nel frattempo era stato nominato primo organista, si schierò decisamente dalla parte del conte di Martinitz, viceré austriaco che aveva sostituito gli spagnoli al governo della città, al quale il compositore dedicò un solenne Te Deum.
Come prevedibile, questo atto di omaggio gli valse il posto di primo maestro, un incarico che però Mancini mantenne solo per un anno, visto che il titolare Alessandro Scarlatti riuscì a farsi restituire posto e appannaggio. Mancini venne retrocesso a vicemaestro, una decisione che peraltro non lo penalizzò economicamente e che contribuì a consolidarne la fama nell’establishment musicale napoletano.
05 settembre – Casalborgone – Chiesa di S. Maria Maddalena
Piazza Statuto
Ore 21
Ensemble Les Nations
A voice, two voices and no voice
Monteverdi e contemporanei – Duetti con voce e cornetto
Claudio Monteverdi (1567–1643)L. Calvi, Seconda raccolta de sacri canti, Venezia 1624)
O beatae viae for voice, cornetto, bc
Girolamo Frescobaldi (1583-1643) (Toccate et partite libro primo, Roma 1637)
Ruggero for keyboard
Claudio Monteverdi (G. B. Bonometti, Parnassus Musicus Ferdinandeus, Venezia 1615)
Laudate Dominum for voice and bc
Giovanni Battista Riccio (1570-1621ca) dal terzo libro delle divine lodi, Venezia 1620
La Savolda for cornetto, trombone, b.c.
Claudio Monteverdi (Vespro della Beata Vergine, Venezia 1640)
Pulchra es for voice, cornetto, bc
Giovanni Picchi (1571 – 1643) (Balli d’arpicordo, Venezia 1601)
Padoana La Ongara, Ballo alla Polacha, per cembalo
Claudio Monteverdi (F. Sammaruco, Sacri affetti, Rma 1625)
Ego dormio for voice, trombone, bc
Zefiro torna voce, cornetto, bc (Scherzi Musicali, Venezia 1632o)
Claudio Monteverdi
Io son pur vezzosetta for voice, cornetto, bc (Concerto.., Venezia 1619)
Si dolce è il tormento, for voice and bc
Annibale Gregori (post 1550-1633)
Ruggiero, for cornetto and bc
Claudio Monteverdi
Ohimè dov’è il mio ben for voice, cornetto, bc (Concerto.., Venezia 1619)
Eri già tutta mia for voice, bc (Scherzi Musicali, Venezia 1632)
G. Frescobaldi Partite sopra folia for keyboard
(Toccate et partite libro primo, Roma 1637)
Claudio Monteverdi Armato il cor for voice, cornetto, bc
(Concerto – Settimo libro de Madrigali,Venezia 1619)
Elena Cecchi Fedi, soprano;
Andrea Inghisciano, cornetto
Maria Luisa Baldassari, cembalo e/o organo,
Mauro Morini, trombone
Scheda concerto
Monteverdi non ha bisogno di anniversari per essere celebrato attraverso la sua musica. L’ensemble gli rende omaggio attraverso un programma particolare: una scelta dei suoi bellissimi duetti, sacri e profano, saranno eseguiti da un soprano un cornetto invece della seconda voce. “Quel lascivissimo cornetto”, è la definizione che Benvenuto Cellini dà allo strumento che egli stesso suonava quando no era occupato a creare le sue splendide opere d’arte. Il cornetto era uno strumento molto amato all’epoca di Monteverdi e il suo modo di “cantare” e di esprimere i sentimenti alla stessa maniera della voce umana lo rende un perfetto sostituto della seconda voce nei duetti. Lo strumento scompare quasi completamente dopo il periodo di grande popolarità che aveva goduto tra la fine del Cinquecento e la prima metà del Seicento, quando raggiunse un elevato grado di virtuosismo e fu considerato un rivale della voce nella nuova musica in stile concertante e per voci solistiche. La sua estensione e le sue caratteristiche sonore lo rendono uno strumento “a metà” tra lo stile sacro e quello profano, capace di cantare come un angelo e sedurre come un diavolo, con una voce forte abbastanza da riempire le volte di una grande chiesa veneziana quando si esibiva assieme ai tromboni, ma dolce e delicato nella musica destinata alle piccole stanze di un palazzo nobiliare.
Lo stesso trombone, ideale compagno del cornetto, presenta le stesse caratteristiche di duttilità: l’ensemble è qui completato dalla tastiera che completa le armonie, aggiunge brillantezza al suono, sottolinea le dissonanze e rinforza l’impulso ritmico.